La raccolta di saggi che compongono questo volume ha per oggetto le trasformazioni della guerra contemporanea. Iraq, Afghanistan, Colombia, ma anche Congo, Chiapas, Turchia: ciascuno un cao a sé, certo, ma con alcuni elementi in comune, primo fra tutti l’emersione di „attori armati non statali“. Non si tratta di movimenti di liberazione o di guerriglie bensì di quelle Compagnie militari private, Pmc, nell’acronimo in inglese, che sono un nuovo elemento del paesaggio bellico nell’era del crepuscolo degli eserciti di massa. Guerrieri mercenari, la cui presenza sui campi di battaglia risponde a una logica di „outsourcing“ molto familiare ad altri comparti produttivi toccati dal neoliberismo. Gli autori si concentrano su questo nesso, essenziale per capire cosa c’è di moderno e cosa di profondamente antico, nelle guerre del presente e più ancora, forse, in quelle del futuro.
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