Stiamo andando verso un altro crollo economico?

Non c'è dubbio che ci stiamo dirigendo verso un altro crollo economico, poiché il capitalismo è sempre diretto verso un altro crollo economico. È nella natura del capitalismo incrementare il capitale in eccesso e poi distruggerlo nuovamente attraverso crolli e guerre, al fine di far ripartire ancora una volta il processo di accumulazione. Dopo ogni crisi, come ci mostrano i dati storici, il ricco diventa più ricco e la concentrazione di capitale cresce. Da crollo a crollo, i cicli diventano più brevi e si accorciano via via che l'accumulazione di capitale in eccesso diventa più veloce.

Ci sono due sviluppi che, nel futuro prossimo, rendono assai probabile un crollo economico. Analogamente a quando si è arrivati alla crisi del 2008, c'è di nuovo un'emergente crisi dei mutui subprime. Dall'ultima crisi, le banche (specialmente negli Usa e nel Regno Unito) non hanno cambiato il loro comportamento. Questo sta succedendo alla luce del più lungo e perdurante problema strutturale per cui il capital non può essere materialmente reinvestito in maniera produttiva. È questo il motivo per cui, ad esempio Uber, che sta producendo solo perdite finanziarie, nel dicembre del 2017 veniva valutato e stimato in 48 miliardi di dollari americani (da 68 miliardi di dollari di un paio di settimane prima!) o per cui i Bitcoin ha visto una vertiginosa crescita nel loro valore.

Quanto sarà disastroso il crollo, dipenderà dalla misura in cui una crisi dei mutui subprime provocherà anche lo scoppio della bolla creata dalle avventure capitaliste da casinò. La distruzione, non solo della classe media, ma anche più generalmente della capacità delle persone di soddisfare le loro esigenze di base, è una realtà mondiale. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno abolito ogni salvagente sociale ed hanno ancor meno controllo finanziario di quanto ne hanno altri paesi. È perciò assai probabile che il prossimo crollo provenga dagli Stati Uniti, e/o dal Regno Unito (soprattutto, considerando la Brexit).

Lista de respuestas: Wolfgang Streeck, Cédric Durand, Susan Newman,David M Kotz, Minqi Li, Mary Mellor, Andrew Ross, Tim Di Muzio, Dario Azzellini, Ying Chen, Richard Murphy, Michael Roberts, Lena Rethel, Heikki Patomäki

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